Sul 2020 si è detto di tutto. Che è un anno bisesto (e quindi necessariamente funesto), che è un anno sfortunato perché ci sono ben tre venerdì 13. Su Google uno dei suggerimenti è “cose brutte successe nel 2020”, dai disastri ambientali alla crisi sanitaria a quella economica e sociale.

Quel che è certo è che dal punto di vista emotivo il 2020 ha lasciato il segno in tutti: abbiamo pianto troppi morti, abbiamo riso di centinaia di vignette e video ironici.

Abbiamo detto “andrà tutto bene” e “alla fine saremo persone migliori”.

E dal punto di vista dell’organizzazione? Com’è andata davvero? Siamo più organizzati?

Certo è che l’urgenza (non solo la necessità) di essere meglio organizzati è emersa quest’anno più che mai e a tutti i livelli (e si sa, laddove non si gestisce ciò che è importante con la programmazione ci si ritrova a fare i conti con l’emergenza).

A tutti i livelli

Gli Stati

I Governi in ogni parte del mondo si sono ritrovati improvvisamente a fronteggiare la crisi e al di là delle risorse economiche disponibili, è stato più che mai evidente che hanno contato risorse altre: quelle legate all’organizzazione, alla prontezza, alla chiarezza. La parola “organizzazione” è risuonata in ogni discorso che abbiamo sentito in TV durante quest’ultimo anno come non mai.

Il lavoro

Nel mondo del lavoro è emersa, come mai prima, la necessità di una nuova organizzazione e questo ha dato una spinta notevole al tema dello smart working e alle diverse applicazioni e modalità di lavoro da remoto, nell’impiego pubblico e nelle aziende private.

https://d.repubblica.it/life/2020/08/28/news/cinque_idee_per-far_funzionare_il_lavoro_in_remoto-4781621/

Modalità, quella dello smart working, che all’estero aveva già superato in molti casi la fase di sperimentazione e che in Italia abbiamo spesso applicato in modo improvvisato, con ripercussioni non sempre positive in particolare sul benessere delle persone.

https://www.iltempo.it/adnkronos/2020/11/27/news/coronavirus-apoi-abitudini-organizzative-consolidate-non-adatte-a-nuove-esigenze-25367320/

Il mondo del lavoro ha dovuto fare i conti con temi che sono al centro del lavoro di noi professional organizer: il tempo, gli strumenti e i mezzi, le risorse umane e ha avuto l’opportunità di misurarsi con sfide nuove e più alte e quindi con il cambiamento.

L’Educazione

Dalle Scuole per l’infanzia alle Università, il cambiamento che si è reso necessario ha avuto ripercussioni notevolissime sull’Istruzione. È innegabile che si deve anche all’organizzazione personale di Dirigenti, Docenti e personale ATA se gli strumenti e le informazioni sono arrivati alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi.

Tutti gli attori della scuola si sono messi in gioco per gestire e condividere meglio possibile il proprio tempo, le risorse personali attenzione e concentrazione, gli strumenti per non lasciare indietro nessuno e nel contempo salvaguardare uno degli elementi fondanti dell’educazione: la Relazione

Noi di Organizzare Italia abbiamo voluto contribuire, grazie anche al sostegno della Fondazione Nando ed Elsa Peretti, a dare strumenti organizzativi gratuiti agli Insegnanti di ogni ordine e grado

https://organizzareitalia.com/2020/11/formazione-ai-docenti-per-un-nuovo-modo-di-fare-scuola/

Lo sport, la cura e le attività educative inclusive

I centri di riabilitazione, i Parchi dedicati a bambini e adulti con diverse abilità e quelli dedicati allo sport hanno dovuto attrezzarsi con attività da remoto e accessi regolati, con orari rigidi, una nuova progettazione delle strutture e mille difficoltà dovute alla necessità di mantenere il distanziamento fisico: e va da sé che – ancora una volta, solo una nuova organizzazione delle risorse tempo, spazio, attenzione ha potuto permettere a tante persone di accedere, sebbene in modo limitato, a servizi indispensabili per il loro benessere.

Le famiglie, le persone

Una nuova organizzazione delle famiglie e delle persone è stata fondamentale per la gestione dei tempi e degli spazi domestici: ci siamo trovati da un giorno all’altro tutti in casa, ciascuno a studiare, fare acquisti, lavorare, svolgere le attività che fino a ieri erano altrove, al lavoro, a scuola, nei negozi. Per gli spostamenti, limitati in giorni e orari e solo per necessità, ci si è dovuti organizzare nell’uso dei mezzi e le attività sportive e di svago si sono trasferite in casa, in palestre e ludoteche improvvisate; fare la spesa, comprare il giornale o i farmaci: abbiamo dovuto programmare davvero ogni cosa.

Conclusioni

Le regole di contenimento della diffusione del coronavirus hanno messo tutti davanti alla necessità di cambiare: dall’uso dei dispositivi di sicurezza che oggettivamente rallentano le nostre attività e ci costringono ad una nuova gestione del tempo, al trovarsi a lavorare e studiare con mezzi mai sperimentati prima (pensiamo solo alle diversissime piattaforme web) e in ambienti che fino a poco tempo prima erano dedicati ad altre attività: questo ha reso necessario rivedere perfino la destinazione dei nostri spazi e tempi personali e più intimi, quelli delle nostre case!

Per moltissime persone il 2020 si è davvero rivelato come l’anno del cambiamento, in particolare nella propria organizzazione. A dimostrazione che cambiare non è mai facile (specie quando non lo hai scelto) quando all’improvviso le vecchie abitudini organizzative sono saltate, sono diminuiti il benessere e la serenità; le persone hanno accusato il colpo e tutti, chi più chi meno, abbiamo lamentato confusione, stordimento e disarmonie emotive.

Il cambiamento può rivelarsi davvero molto faticoso: la Persona, il supporto organizzativo, l’affiancamento nel cambiamento delle abitudini, sono al centro della nostra attività di formazione.

Il nostro bilancio sull’organizzazione personale in generale è positivo: lo spirito adattamento e il supporto di una buona organizzazione a scuola, in casa, sul lavoro hanno fatto sì che anche le persone più fragili e meno pronte alla novità reggessero l’urto.

Buon anno nuovo da tutto il Team Educazione di Organizzare Italia!